6 Ottobre 2011
Per parlare di James Hopkins uso le parole di Manuela Annibali, la quale definisce l’artista inglese un “acuto conoscitore dei principi formali, simbolici e prospettici delle immagini” che, “realizzando sculture e installazioni che giocano sull’equilibrio, sullo spazio e, soprattutto, sull’illusione ottica, sulla consapevolezza / inconsapevolezza della percezione e sui contenuti allegorici […] pressa i limiti della rappresentazione, avvalendosi di istruiti Read more…