CRISTINA BALMA-TIVOLA

KRI "muovere [k] liberamente [ri]" | STI "stare [s] in moto [ti]" | NA "effetto [ā] del soffio vitale delle acque [n]"

“Cosa faresti in macchina con…?” – di sesso, corpo e potere.

Vedo stamane che Metilparaben (su FB) riprende la tragicissima domanda “Cosa faresti in macchina con la Boldrini?” e la rovescia con una nuova provocazione sulla quale vale invero la pena riflettere un istante.
Scrive il mio amico: “Boldrini e Baricco nel #totomimistri. E voi, cosa fareste con Baricco in una macchina?“.
Premesso chela sottoscritta a tal interrogativo risponde che si farebbe venire una terribile emicrania pur di non farvi sesso insieme, il pensiero successivo è stato: come è possibile che molti rappresentanti del genere maschile – ovviamente nella sua forma meno evoluta e più rozza/grezza – possano pensare che il sesso,
il fare l’amore, l’unione fisica/spirituale/affettiva/mentale con un’altra persona che il sesso sottende possa venir attuato come ‘forma di punizione’ (così come da testimonianze verbali che purtroppo abbiamo ben visto nelle scorse settimane)?
Il che mi dà da pensare rispetto a quel crimine di inaudita violenza che è lo stupro, e a come sia possibile anche solo immaginare di fare una cosa del genere a un’altra persona, ma non per ragioni etiche – proprio per il piacere che ne deriva: se cerchi giusto un ‘buco’, un foro in un cuscino morbido o in una mozzarella di bufala non ti danno la medesima soddisfazione? Tanto più che quelli non ti guardano neanche in faccia con schifo e dolore, mentre lo stai facendo!

E di qui in poi, penso al corpo che non può non essere ‘spazio di intersezione’ di diverse forze anche contrastanti (dai bisogni e desideri della singola persona al modo in cui viene percepito/descritto dalla società/cultura in cui quella persona vive ecc.), ma questo è ben diverso dal dire/pensare che allora quel corpo sia di proprietà di qualcun altro (un’altra persona, o la società stessa, o lo stato) e non di chi lo abita con la propria vita e la propria anima.

Per questo sono parimenti illegittimi tutti i discorsi relativi ad aborto, fine vita, uso di qualsivoglia sostanza, prostituzione (e quindi mercificazione di quel corpo), suicidio ecc. che tolgono o limitano il potere sul corpo da parte di chi quel corpo lo abita/vive concretamente: perché tutti questi discendono dal fraintendimento che, se pur forze diverse hanno concezioni diverse di quel corpo, poi una qualunque di queste possa rivendicare diritti rispetto a quell’unica che lo abita, e che può vivere solo se incarnata in quel corpo, e che ne è condizionata al punto tale da viverlo anche quando sarà malato e da veder spegnere la propria esistenza quando morirà lui.

Non è difficile da capire, eh?

“Cosa faresti in macchina con Baricco o con la Boldrini, allora?”

Parlerei con loro – come con chiunque altro che salisse sulla mia auto e che dovessi accompagnare da qualche parte – e magari nel loro caso lo farei con un po’ di fastidio e sospetto verso entrambi per ragioni diverse, ma continuando a ritenere che, pur se pur questo stato e questa politica ci vogliono bestie perché così è facile comandarci, noi possiamo ancora reagire con la riflessività, la parola e la fermezza che ci derivano dal nostro essere persone esseri umani – e non solo degli animali (soprattutto non delle ‘bestie’).

Ieri era l’anniversario della nascita di Charles Darwin: celebriamone la memoria dimostrando che con la teoria della selezione naturale – sulla base della quale si fonda l’evoluzione della specie – non ha preso una terribile cantonata, e che coloro che ci propongono violenze in auto sono solo misere sopravvivenze di organismi ormai in via di estinzione 😉