La propria identità, e il raccontare storie
23 Giugno 2013
Amo le persone che mi raccontano storie – ma non storie inventate, non favole, non menzogne.
Storie come aneddoti, come ricordi, come momenti di vita.
Il piacere che mi dà ascoltarle è pari alla condivisione del sesso più intimo e complice, o a quella del pranzo più saporito e gustoso.
Chi mi parla così mi dà un grandissimo dolore. Perché se non hai un qualche oggetto (un evento, un’esperienza, una frattuta emotiva di qualche tipo) di riferimento, su che cose rielabori la tua storia, il tuo racconto, la tua memoria?
E’ come tessere una tela nell’aria, senza neppur un improvvisato telaio: non realizzerai mai un tessuto, ma solo un gomitolo di inestricabili nodi.