Contro la condivisione
27 Novembre 2012
No, non sto parlando di Facebook che per ogni minima stupidaggine che ti segnala ti chiede se vuoi pure condividerla secondo un’ottica di viral marketing che mi dà un fastidio disumano. Sto parlando – più concretamente – del piacere che proviamo nella contemplazione di un’opera d’arte, di un’alba o di un tramonto, nell’ascolto di un brano musicale o di un concerto, nella visione di un film.
Il mangiare, forse, è ciò che meno riuscirei a vivere bene come piacere da sola. Quell’esperienza forse è l’unica per me davvero da condividere affinché io la viva nel modo più assoluto. Di un buon cibo o un buon vino sento di dover parlare, raccontare, ascoltare ed esprimere il desiderio di farlo entrare nel mio corpo e quindi assaporarlo e deglutirlo.
I should be all alone in this worldMe, Steiner and no other living being.No sun, no culture; I, naked on a high rockNo storm, no snow, no banks, no moneyNo time and no breath.Then, finally, I would not be afraid any more.