La leggerezza sospesa di Janet Echelman
20 Giugno 2011
Janet Echelman è un’artista americana che costruisce grandi strutture reticolari – sospese e mobili – metaforiche di concetti e relazioni. Intuizione avuta per caso osservando alcuni pescatori indiani, da quel momento ciascuna scultura a ‘rete’ – plasmata in diversi materiali e colori a seconda del significato simbolico di cui è portatrice – viene articolata in forme che, per quanto spesso ancorate a edifici, ondeggiano e mutano al variare del vento e delle condizioni atmosferiche.
Ciò che mi piace, in particolare, è la rappresentazione del concetto nella stessa trama/ordito del mezzo espressivo utilizzato, e l’esposizione di questo sia alle forze degli agenti atmosferici naturali (aria, pioggia, sole) sia al passare del tempo – così che l’opera è appunto una struttura viva, palpitante e destinata man mano a (de)perire.
Vi lascio una gallery fotografica e un video in cui parla della sua intuizione e del proprio lavoro. Anche perché le sue parole sono quelle incoraggianti, pacificate e felici di un’appassionata che non aveva avuto per anni l’opportunistà di un’istruzione formale per arrivare a una compiuta espressione artistica, ma proprio il caso – e il credere nel potere dell’immaginazione – l’hanno portata a riuscirci quando tutto sembrava remasse contro di lei.
Buona visione! 🙂